Basta ciò che dico o è importante anche come lo dico?

L'efficacia della comunicazione non dipende solo dal contenuto del messaggio, ma dal come lo esprimo a voce e da come lo accompagno con i movimenti

Conta moltissimo come lo dico, ahimè.

 

La comunicazione è un processo bidirezionale, dove l’emittente produce un messaggio e il ricevente lo decifra, rispondevi con altra comunicazione. Ebbene, la decodifica del ricevente non si fonda sul solo contenuto VERBALE, cioè le parole utilizzate nella comunicazione, ma in maniera sicuramente più importante (vd. grafico):

  • Sulla comunicazione PARAVERBALE, cioè com'è espresso il messaggio, con tono, timbro, impostazione, ritmo della voce.
  • sulla comunicazione NON VERBALE, cioè l’atteggiamento del corpo: postura, gesti, movimenti, arrossamenti del viso, e così via

L’efficacia della nostra comunicazione dipende assai meno dal contenuto verbale che non dal come accompagniamo o esprimiamo il nostro messaggio, quindi voce e gestualità: una affermazione dubbia espressa con sicurezza è più efficace di una grande verità espressa con voce malferma!

 

Chi non ha particolari doti comunicative dovrà impegnarsi costantemente per migliorarle. Anche se la materia è molto articolata, si può cominciare con qualche accorgimento:

  • Prepariamo le nostre “prese di parola” preoccupandoci non solo sui contenuti, ma anche sulla nostra comunicazione paraverbale/non verbale (una certezza espressa in maniera incerta non viene creduta);
  • Alleniamoci costantemente a tenere sotto controllo voce e gesti (registriamoci e ascoltiamoci, oppure filmiamoci, così possiamo studiarci.)
  • Moduliamo la nostra voce affinché non sia piatta e impersonale (cambiamo ritmo, volume, velocità di esposizione… e usiamo il silenzio, che dà ancora più risalto a una frase appena detta);
  • Evitiamo toni troppo acuti o troppo bassi: troviamo una tonalità media profonda e "calda"
  • Soprattutto non incolliamo le nostre differenti frasi con i classici “mmmm” o “eeeeh”.
  • Teniamo sotto controllo la nostra respirazione, perché impatta la voce e fa tradire la nostra incertezza.
  • Utilizziamo pochi movimenti sobri di accompagnamento, evitando sia gesti enfatici che rigido immobilismo;
  • Evitiamo i gesti classici di "chiusura": braccia conserte, ad esempio;
  • Diamo la massima coerenza tra uso della voce e dei gesti, e tutto sembrerà credibile.
  • Studiamo sul web i video di oratori celebri, uomini di business o politici: se il filmati sono in lingua straniera non importa, il contenuto del messaggio non ci distrarrà e potremo concentrarci sul suono della voce. 

Consideriamo questi esercizi come un vero e proprio lavoro, da non sottovalutare per la nostra credibilità come oratori. E soprattutto, per quanto si possa essere comunicatori abilissimi, evitiamo di mentire o di essere falsamente superficiali: prima o poi, “la verità viene a galla”:

La nostra credibilità si costruisce anche ammettendo di non sapere tutto.

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