Il manager e la creatività del Cavallo

Sei un Manager che usa la mossa del Cavallo?

Il gioco degli scacchi sottende una vera e propria strategia, in stretta analogia con la condotta militare. I pezzi si configurano proprio come componenti di un esercito che si lanciano alla conquista del territorio e delle forze avversarie, con il Re che rappresenta il traguardo supremo cui mirare per la vittoria finale.

 

Non sono ahimè un grande esperto, non avendo mai potuto coltivare come avrei voluto la conoscenza di questo gioco, ma sono sempre rimasto affascinato dalle sue dinamiche, dalla complessità e creatività delle differenti strategie, nonché dal potenziale e dal valore simbolico dei differenti pezzi.

 

Trasferendo il tutto nel mondo del business, evidenti sono le analogie tra strategia del gioco ed approccio al mercato, dove ad esempio la conquista di territorio sulla scacchiera è assimilabile al progresso in quota di mercato e dove ovviamente l’avversario è la concorrenza.

Nel mio immaginario simbolico, il Re mi è sempre apparso come l’Azienda e la Regina, con il suo enorme potenziale di azione in ogni direzione, un Amministratore Delegato di spessore.

Dietro ad una schiera potente di Pedoni che avanzano (Forza di Vendita), il trio affiatato di Torre, Cavallo ed Alfiere, ciascuno con le proprie peculiarità, forma il Management; qui confesso che, tra i tre, ho sempre visto il Cavallo come il "Manager" più affascinante.

 

Rispetto alla Torre, baluardo inizialmente ai margini della scacchiera ma con un potenziale di avanzamento e di spostamento devastanti, ed all'Alfiere, con il suo incedere illimitato di penetrazione trasversale (quindi meno “diretto” ma comunque potente), il Cavallo mi appare come il simbolo di un approccio più creativo.  

Il suo movimento tanto particolare, che sintetizza nel piccolo quello di Torre ed Alfiere (una casa in orizzontale ed una in diagonale), più semplicemente raffigurabile come L, sono per me la rappresentazione simbolica di un modo creativo di fare Management:

  • Avanzare (o retrocedere se opportuno) ma mai in forma standard
  • Saltare, unico a poterlo fare, pezzi amici e nemici (assimilabili a convenzioni, dettagli, intralci vari!)
  • Muovere in ogni direzione ma anche "svoltare in diagonale" (pensiero laterale!)

I veri esperti di scacchi mi prenderanno per matto, ma il potenziale di sorpresa del “Manager Cavallo” mi sembra un fattore chiave di successo nel gioco e nel business.

 

Non sempre la creatività è pienamente apprezzata nei Manager, specie quando si vuole conformare la struttura aziendale ed i suoi processi a standardizzazioni rigide, pensate per aiutare ma che troppo spesso imbavagliano ed uniformano.

 

Io penso che difendere la propria capacità di vedere le cose in maniera differente, aprire la mente a nuove prospettive, sfuggire banalità e convenzioni che ingessano, siano mezzi straordinariamente utili per differenziarsi sul mercato e saper creare valore…  come credo possa e debba fare un "Manager Cavallo".

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Commenti: 1
  • #1

    Roberto Gandoli (giovedì, 02 marzo 2017 11:07)

    Caro Massimo, Leggere i tuoi scritti è sempre molto gratificante e stimolante.